Silvio Baldini, quando dal calcio si passò alla… “pedata”
Correva la stagione 2007-2008. Il Catania cambiava veste, affidando le redini della panchina a Silvio Baldini, tecnico classe ’58 nativo di Massa. Un allenatore promettente, proveniente da buone stagioni in Serie A alla guida di Empoli, Parma e Lecce, e con ampia esperienza anche in Serie B.
Un tecnico che però, improvvisamente, perse la testa. E la carriera.
Era la prima giornata di campionato di Serie A, i rossazzurri affrontavano la delicata trasferta di Parma al Tardini. Baldini è agitato, troppo. L’arbitro lo redarguisce, il mister si innervosisce ancor di più.
Fino a quel fatidico momento. L’allenatore dei padroni di casa, Mimmo Di Carlo, si avvicina alla panchina etnea mentre Baldini dà indicazioni ai calciatori rossazzurri. Tra i due scattano scintille, volano parole grosse. Poi Di Carlo si gira, Baldini lo insegue, sferrandogli un gran calcio nel sedere.
Squalifica di un mese, 15.000 euro di multa, scandalo in tv. Ma per Baldini, in realtà , le conseguenze sono disastrose: da allora pochissime società riescono a dargli fiducia, il declino del tecnico nativo di Massa inizia con una stagione in B con l’Empoli, qualche presenza in panchina con il Vicenza, poi il buio.
Lo stesso tecnico, pochi anni or sono, ha rivelato: “Dopo quella pedata non sono più stato lo stesso“.
Lo scorso anno, dopo 6 anni senza panchine, la Carrarese decide di dargli fiducia. Baldini, quasi ad espletare il suo senso di colpa, rinuncia a percepire alcuno stipendio: un ritorno ad un calcio pulito, vero, fatto solo di passione, per un tecnico che probabilmente ha ricevuto dalla sua carriera un calcio in culo ben più pesante di quello inferto.