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Catania e nostalgia: i vostri racconti rossazzurri

Catania e nostalgia: i vostri racconti rossazzurri

Il Catania e la sua storia: un tesoro preziosissimo, custodito in ciascun cuore rossazzurro. E’ per questo che vogliamo ringraziarvi per i vostri racconti, che abbiamo raccolto qui, in un album della nostalgia condiviso con tutti voi:

CATANIA-VICENZA, RIMONTA SOTTO LA PIOGGIA (GIUSEPPE)
“Il Catania stava perdendo 0-2. Iniziava a piovere ed era amaro il sapore dell’acqua, pieno di delusione e rabbia. Le persone andavano via insultando Pasquale Marino, rimanevamo ben pochi compagni in curva Nord, circa 3 mila tra sotto e sopra. Ma siamo rimasti lì perché non si molla! E infatti entrò Orazio Russo!
Prima un autogol da magia, poi Russo si inventa quel palleggio con quel tiro al volo che finisce lì nel sette, 2-2! Il Massimino esplode di rabbia, si andava ad abbracciare persone anche dentro i bagni!
Continuò a piovere, ma aveva un sapore diverso stavolta l’acqua che ti bagnava la faccia!

CATANIA-PIACENZA, CHE RIMONTA! (DANIELE)
“Partita che non dimenticherò mai, mi ha fatto chiaramente capire che quella squadra aveva qualcosa in più e che quello sarebbe stato l’anno buono. Sotto di un gol fino al minuto 85′ (per colpa di Cacia), poi l’apoteosi: pareggio di Del Core su punizione di De Zerbi ribattuta dal palo, pennellata ancora di De Zerbi per il vantaggio e in pieno recupero addirittura Lucenti con un eurogol di esterno destro. Tutto questo nell’arco di 7/8 minuti!

QUEL GOL DI SEDIVEC (LUCA)
“Il gol del vantaggio di Jaro Sedivec all’86’ a Livorno, non so perché ma è uno di quelli che ricordo di più. Goduria totale, alla fine fu 2 a 2 con un rigore inesistente di Protti, fallo visibilmente fuori area. Era dicembre, freddissimo, partita alle 15.00 siamo andati via a mezzanotte quasi! Per riscaldarsi furono incendiati un paio di accessori dello stadio, qualche porta forse (ride, ndr). All’epoca le trasferte erano sempre piuttosto movimentate. Ricordi indelebili”

L’INTER DEL TRIPLETE (EDOARDO)
“Ricordo quella sera piovosa in cui affrontammo l’Inter di Mourinho. Un primo tempo dominato, con due occasioni nitidissime con Ricchiuti. Il gol di Milito fu una mazzata pazzesca, ma quel Catania aveva sette vite! Il cross di Alvarez dove Maxi si fiondò fu come resuscitare, poi il 2-1 Di Mascara e il 3-1 di Martinez ancora oggi mi mettono i brividi dentro!”

I SEGGIOLINI VOLANTI (MELUCCIO)
“Io ricordo un Catania-Giulianova di Serie C in cui perdemmo pesantemente e dalla tribuna A iniziarono a volare i seggiolini in campo”

UN DERBY STORICO (ROSARIO)
“Un altro ricordo bellissimo? Il Catania batte il Palermo 2-0. Era uno dei derby post 0-4/4-0. Uscendo davanti al teatro incontrai un signore sui 70 anni abbondanti che faceva la fila per entrare. Un signore distinto, ben vestito, moglie a braccetto. Mi chiede con tono disinteressato: “Giovanotto, cosa ha fatto il Catania?” E io risposi che avevamo vinto 2-0. Lui mi guarda, sorride e mi dice: “Ah sulu dui a stu giru? Comu mai accussi picca?”
Mito!

L’ULTIMO RICORDO (GIUSEPPE)
“Catania Pescara, ultima giornata di campionato. Terminiamo la stagione all’ottavo posto ad un passo dall’Europa, a fine partita giro di campo e applausi. Una città felice!
L’anno dopo purtroppo retrocediamo in B ed inizia il calvario. Chi l’avrebbe mai detto che quella partita sarebbe stata l’ultimo ricordo di un Catania pazzesco”.

QUELLA SALVEZZA CON LA ROMA (CICCIO)
“Era il 2008, l’ultima di campionato, e la Roma veniva a Catania con ancora la speranza di vincere lo scudetto. A noi serviva almeno un pareggio per salvarci ed eravamo tutti ad attendere notizie dagli altri campi. La Roma segna con Delvecchio e il Catania è matematicamente in B. Intanto l’Inter sta vincendo 2 a 0 e per la Roma non ci sono più speranze, ma nonostante ciò resta in vantaggio. Mancano 4 minuti, si vede una mischia e alla fine Martinez la mette dentro!
Un’intera stagione decisa a 4 minuti dalla fine. Il Catania si salva per il secondo anno consecutivo, scoppia la gioia. Ho pianto almeno per 10 minuti per la felicità”.

LA PROMOZIONE IN A (SANTO)
“28 maggio 2006. Avevo 21 anni. Per me doveva essere la prima promozione in serie A. Ricordo la sera prima, andai a passeggio con gli amici, e l’aria che si respirava in giro, la voglia e l’adrenalina erano altissime, per i quartieri la gente preparava strisiscioni e bandiere da appendere ai balconi, ovunque vi era un qualcosa di rossoazzurro. Quella notte andai a dormire verso le 2 per svegliarmi verso le 6 del mattino, mi affacciai dal balcone della mia camera da dove si vede l’Etna e dissi a me stesso: oggi andiamo in Serie A. Alle 11.00 con bandiera e sciarpa in mano iniziai a dirigermi a piedi allo stadio insieme ad altri amici miei, per le strade una festa. La gioia era tanta, entrammo allo stadio verso le 12 e 30, era già tutto esaurito, il resto è storia!”

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