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Roberto Sorrentino, lo “spacchiusu napulitanu” di Angelo Massimino

Roberto Sorrentino, lo “spacchiusu napulitanu” di Angelo Massimino

Molti catanesi, soprattutto quelli piĂą avanti con l’etĂ , ricorderanno con piacere il mitico “baffone” di Roberto Sorrentino, capitano e trascinatore della doppia promozione del Catania dalla Serie C1 alla Serie A, nel periodo intercorso tra il 1979 e il 1984).

IL COLPO DI FULMINE CON ANGELO MASSIMINO

Il primo contatto tra Sorrentino e il Catania avvenne da avversari, nell’ottobre del 1978. L’allora portiere della Paganese arrivava al Cibali da ventitreenne titolare dei campani, parando di tutto ai rossazzurri nonostante l’inferioritĂ  numerica. Sorrentino si rese anche protagonista di un rigore parato a Ciceri, con annessa ribattuta, che fece impazzire il Cavaliere Angelo Massimino, che lo apostrofò urlando come “spacchiusu napulitanu, spacchiusu napulitanu!”.

Fu lì che scattò la scintilla tra Sorrentino e il Presidentissimo, che nell’estate successiva lo portò ai piedi dell’Etna.

UN INIZIO DIFFICILE E L’OFFESA IN DIRETTA TV

Eppure non furono subito rose e fiori, anzi, inizialmente sia la tifoseria sia la stampa catanese criticarono aspramente le prestazioni di Sorrentino, che finì anche in panchina per qualche giornata. Fino a Gennaio giornalisti e tifosi invocarono fortemente un intervento sul mercato, e memorabile fu l’intervento di un supporter etneo durante una trasmissione condotta da Pippo Baudo, consigliando a Sorrentino in diretta di comprare la colla per tenere fermo almeno un pallone.

Ma quella offesa così plateale fece scattare qualcosa nell’animo di Sorrentino, che divenne in seguito protagonista di un girone di ritorno eccezionale, portando da trascinatore il Catania in Serie B. Tanta però era l’arrabbiatura per le critiche che, nel torneo amichevole di fine campionato vinto contro Ascoli e Napoli, dopo vari rigori parati, Sorrentino si rifiutò di abbracciare compagni e tifosi.

L’EMOZIONE DELLA PROMOZIONE IN SERIE A

Ma il meglio doveva ancora arrivare. Roberto Sorrentino, che la stampa locale aveva soprannominato “la nuova stella del Catania”, nel corso dei successivi anni si rese sempre piĂą protagonista tra i pali della societĂ  etnea, fino al memorabile spareggio dell’Olimpico di Roma contro la Cremonese.

Era stata una stagione incredibile in Serie B, dove Milan e Lazio si erano imposte di prepotenza. Il Catania si giocava l’ultimo posto disponibile contro il Como prima e la Cremonese poi. All’Olimpico era un delirio di colori rossazzurri, un’esperienza indimenticabile culminata con la corsa proprio di Sorrentino, che anticipò il triplice fischio finale che sanciva la storia promozione del Catania in Serie A.

DALLA QUASI PANCHINA DEL CATANIA ALLA MORTE DI MASSIMINO

In seguito Roberto Sorrentino ebbe anche la possibilitĂ  di diventare allenatore del Catania, nel 1995/96, quando allenava il Fasano in C2. Fu proprio l’amato Massimino a contattare l’ex portiere rossazzurro per un pour parler, rimanendo in accordo verbale per l’inizio della stagione successiva. Poco prima proprio della gara col Fasano, però, arrivò la tragica notizia della morte di Massimino, dopo la quale i contatti tra il Catania e Sorrentino terminarono.

L’indimenticato “baffo” rossazzurro però non poteva dimenticare l’amato amico Presidente, così prese il primo aereo per Catania per avere l’onore di portare la bara in spalla di Massimino insieme a Cantarutti, Ranieri e Morra.

Un signore, fino alla fine, un uomo e un professionista d’altri tempi, che Catania ricorderĂ  sempre con il cuore colmo di nostalgia.

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